Qualche tempo fa mi capitò un libro tra le mani che si intitola “365 gesti per salvare il pianeta” di Philippe Bourseiller. Alle splendide fotografie contenute in questo libro, venivano associati suggerimenti pratici per contribuire attivamente alla salvaguardia del nostro Pianeta. Dopo averlo sfogliato e letto tutto, capii quanto ancora potevo fare per avvicinarmi maggiormente ad uno stile di vita davvero sostenibile.
In me nacque naturalmente un senso di sconforto, ma in qualche modo ho avuto la forza di scegliere di girare pagina e dirmi “Ok, credevo di avere già fatto tanto, ma c’è ancora tanto da fare!” Sentii così la necessità di aumentare la consapevolezza di come le mie personali scelte generassero, in modo profondo, a volte indelebile, un’impronta sull’ambiente che mi circondava e di riflesso producessero effetti non positivi sul benessere mio e degli altri.
Il libro stimola qualcosa che ognuno di noi può fare: l’autore non ci propone di mettere in pratica tutto quello che suggerisce, ma ci chiede un’unica cosa, che io trovo molto più interessante e potenzialmente più utile. Ci chiede di “iniziare” … di compiere il primo passo.
Questo passo, se fatto con una certa presenza e consapevolezza, ci porterà inevitabilmente a realizzare una magia: quella che ci vedrà avanzare ancora con un ulteriore passo, perché, memori della gioia di aver compiuto un gesto nobile, saremo motivati a farne altri.
Il mio personale “primo passo” fu in ambito alimentare: dopo essermi chiesta con più frequenza quale tipo di cibo avrei voluto offrire ai miei figli per crescerli sani e forti, acquisii maggiore sensibilità nei confronti del cibo biologico e di stagione. Mi accorsi che avrei desiderato per loro un cibo vero, sano, pulito, cioè prodotto con metodi rispettosi della natura. Questo mi ha anche spinta ad intraprendere, in seguito, quello che diventò il mio lavoro, riscoprendo alcuni miei talenti e convertendo la passione per la cucina naturale in una vera e propria professione.
Tornando al libro di Bourseiller, sento che oggi possa essere di grande aiuto, anche se aggiungerei che in questo momento storico particolare sono necessarie una più veloce presa di coscienza ed azioni più concrete a tanti livelli.
Dopo questo 2020 di grandissime sfide per l’umanità intera, abbiamo ancora una volta l’opportunità di renderci conto degli errori compiuti in passato, accoglierli senza troppi sensi di colpa e velocemente cambiare rotta.
E’ necessario muoverci insieme, dando ognuno il proprio contributo: ciò potrebbe portare in salvo questa umanità “persa” e priva di vere risposte a nuovi eventi e sfide sempre più drammatici.
Come? Accrescendo la consapevolezza e ritrovando il vero senso della vita e il valore del rispetto per la natura e per la nostra casa comune che è il Pianeta Terra.
Credo che sia importante accorgersi del problema del cambiamento climatico e di ciò che la natura sta, in tanti modi, cercando di dirci: cioè che abbiamo “superato il limite”.
La natura, come dicono alcuni scienziati, in qualche modo se la caverà. Quello che mi preoccupa è che forse l’umanità o parte di essa, ne subirà delle conseguenze molto pesanti. Pensa a quante vittime stiamo contando a causa di un virus, o a quante perdite umane nel tempo sono avvenute a causa di uragani, incendi, siccità, terremoti ecc…
La natura in un certo modo ristabilisce un equilibrio, ma se l’uomo continua ad essere la causa di uno squilibrio, forse un giorno non servirà più alla natura stessa e scomparirà del tutto.
A volte provo grande sconforto nel vedere alcuni politici non considerare come prioritaria la questione ambientale. La transizione green non è qualcosa che si realizza in poco tempo ed è per questo motivo che credo sia necessario che chi può fare qualcosa ora, lo debba fare. Ma non è solo la politica che deve muoversi: ogni singolo individuo ha una responsabilità. Ci sono associazioni e persone impegnate da anni in questo ambito, che possono motivarci e darci suggerimenti su come avviare un cambiamento anche dal “basso”. E’ una presa di coscienza importante che potrebbe farti spostare da uno stato di totale passività ad uno di grande coinvolgimento. Dobbiamo riscoprire il nostro potere: noi abbiamo il potere di fare delle scelte che influenzeranno anche le scelte di aziende, politici e leaders.
Pensa quello che potrebbe accadere se in tanti ci rendessimo attivi nel cambiamento?
Vorrei suggerirti un’immagine: prova a contemplare la possibilità che tutti potrebbero seguire alcune regole di buon senso come quelle che ti sto condividendo; cosa potrebbe accadere? Per ognuno dei tre ipotetici propositi ho evidenziato cosa la loro realizzazione comporterebbe in termini di benefici personali oltre che per la collettività e l’ambiente:
ALIMENTAZIONE: scegliamo ortaggi e frutta di stagione km0, biologici e provenienti da agricolture sostenibili e non intensive. Riscopriamo i mercati contadini della nostra zona, sostenendo così un’economia del territorio. Cuciniamo con ingredienti veri, con materie prime biologiche, fresche, senza conservanti o additivi. Diamo priorità alla qualità e rinunciamo alle eccessive quantità.
Beneficio personale: eviteremo sprechi, spenderemo meno e ne beneficeremo in salute.
Beneficio per l’insieme: contribuiremo attivamente a sostenere le realtà locali che si impegnano a rispettare l’ambiente coltivando o allevando in modo sostenibile.
SPOSTAMENTI: prediligiamo gli spostamenti a piedi. Usiamo l’auto solo se strettamente necessario e godiamoci la bellezza del paesaggio che cambia lentamente quando scegliamo di spostarci a piedi. Sono tantissimi i particolari che ci perdiamo quando viaggiamo con mezzi veloci come le auto. Inoltre guidare crea stress e tensioni, mentre camminare ci aiuta a rilassarci e a mantenerci in forma.
Benessere personale: scopriremo una nuova e piacevole forma fisica seguendo uno stile di vita meno sedentario.
Benessere per l’insieme: contribuiremo attivamente a mantenere l’aria delle nostre città più pulita, ridurremo l’inquinamento acustico oltre che le probabilità di incidenti stradali.
TEMPO LIBERO: leggiamoci un buon libro, ascoltiamo della buona musica, passiamo tempo di qualità con le nostre famiglie o con un amico, coltiviamo buone relazioni; rallentiamo il ritmo delle nostre giornate e occupiamoci solo delle attività necessarie; ritagliamoci momenti di silenzio dove poter meditare, riflettere, magari a contatto con la natura se ci è possibile. Osserviamo come i luoghi più tranquilli e naturali possano generare serenità e pace interiore. Ricordiamoci che il nostro benessere psichico ed emotivo aiuta a diffondere equilibrio e armonia nei contesti sociali in cui viviamo. Ricerchiamo quindi buone impressioni: anche queste sono “cibo” ed alimentano le nostre emozioni e pensieri.
Benessere personale: avremo pensieri più lucidi ed emozioni meno distruttive e più positive.
Benessere per l’insieme: contribuiremo attivamente a diffondere benessere cominciando a prenderci cura di noi stessi, in primo luogo: la nostra felicità, di conseguenza, potrà generare la felicità di chi ci sta vicino.
Sono solo piccoli passi, e semplici esempi. Il libro che ti ho consigliato potrà darti tanti altri interessanti spunti: puoi trovarne ancora qualche copia o cercarlo usato.
Se senti di non avere una motivazione sufficiente per agire, ti suggerisco di informarti, approfondire il tema: da pochissimi giorni è uscito sul web Climate Emergency: Feedback Loops, una serie di cinque cortometraggi con 12 scienziati del clima di fama mondiale, narrati da Richard Gere, che sono già disponibili gratuitamente per la visione e sono sottotitolati in 20 lingue (incluso l’italiano) sul sito: https://feedbackloopsclimate.com/
Se anche tu desideri fare concretamente qualcosa, le immagini di questi brevi filmati insieme ai dati scientifici che diffondono, potranno esserti di grande ispirazione per cominciare o continuare fin d’ora a compiere il tuo prezioso personale passo e diventare uno dei tanti protagonisti del cambiamento.
Insieme possiamo fare cose meravigliose e abbiamo il dovere di provarci … INSIEME.