Ho già accennato a quando da piccola davo una mano in cucina a mia nonna Vittoria, con mia madre e le mie zie. Stavamo lì tutte insieme attorno al tavolo a preparare ogni genere di leccornia per il pranzo di famiglia che sarebbe seguito. Era un momento di festa.
Il ricordo di quei momenti è nitido e indelebile nella mia memoria. E’ un ricordo avvolgente e confortante. E sono certa che da lì è nata la mia passione per la cucina.
Ero molto legata a mia nonna. E sono davvero felice di fare oggi quello che lei faceva anni fa. Lei era la cuoca nel ristorante di mio nonno: il ristorante “Arturo” a Castelfranco Emilia, dal nome del mio bisnonno che aveva avviato l’attività, prima come ambulante poi all’interno del locale.
La ricetta che associo di più a lei è quella degli gnocchi di patate. Preparava la fontanina di farina sul tagliere e al centro aggiungeva le patate schiacciate. Una volta impastato, creava a mano delle biscioline e le tagliava in piccoli pezzetti; io e mia zia li passavamo con la forchetta per dare agli gnocchi la forma tipica delle nostre parti. Non so contare le volte che li ho rubati e mangiati crudi.
Quando mia nonna cucinava gli gnocchi per me era sempre una festa, perché buoni come i suoi non li trovavo da nessuna parte: erano speciali perché li faceva con tanto amore. Ho deciso di proporteli nella versione con crema di carote…
“Broccoli?…..No grazie!”. E’ la risposta che mio marito dà se, come contorno, gli presento delle meravigliose cimette di broccoli dal colore verde acceso, cotte a vapore e condite con un filo d’olio d’oliva e un po’ di sale. A me piacciono moltissimo anche così, semplici, ma lui proprio non si convince. E allora gioco d’astuzia con questo risotto, il cui successo è assicurato!
La materia prima è la stessa, ma il trucco è trasformarla in crema! Si tratta a tutti gli effetti di una ricetta vegana perché, invece che la solita mantecatura con il burro, utilizzo solo olio extravergine di oliva e una manciata di nocciole tostate.