Quando cucino e condivido una ricetta immagino che poi debba essere preparata anche da altre persone, con attrezzi casalinghi e procedure non troppo laboriose. Succede quindi, che mi capiti di pubblicare anche piatti estremamente semplici. A volte mi chiedo se io stia davvero esagerando con l’idea di essenzialità … ma poi quando mi siedo davanti ad un contorno come questo, sento che, inserendo l’aspetto della consapevolezza, l’esperienza si arricchisce e non è poi così banale. Se sono consapevole che sto consumando un ortaggio, di un piccolo produttore locale, che ha saputo coltivare il suo orto con rispetto per la natura e la biodiversità, e che quando scelgo un cavolfiore che proviene da questo tipo di realtà, anche io mi sto impegnando per fare qualcosa per l’ambiente, per la collettività, per le generazioni future … allora il gusto di questo cavolfiore, ha un sapore che riesco solo a farvi immaginare … ha un gusto davvero unico!
Accade poi naturalmente, che io mi senta bene; so che il cibo che ho scelto e mangiato, gustandomelo con questa attitudine, mi ha nutrita in modo speciale.
Per questo in cucina non esiste solo tecnica, creatività o talento, ma può esistere anche una consapevolezza sempre maggiore, grazie alla quale orientiamo le nostre scelte e grazie alla quale possiamo godere anche di preparazioni estremamente semplici. Buon appetito!