Succederà anche a te ciclicamente di dimenticare degli ortaggi in fondo al cassetto del frigorifero, che appassiscono e non sono più freschi e croccanti come quando li avevi acquistati. Te li ritrovi lì, in quel sacchetto di carta anonimo e mentre lo apri la tua espressione di curiosità mista a preoccupazione, si trasforma in delusione…Non devi mai disperare, ci sono tantissimi modi per poter riutilizzare e trasformare ciò che a volte sembra non abbia più speranza 🙂 Questo è uno dei consigli più semplici: un buon estratto. Unisci alle carote, due mele, un limone, un po’ di zenzero e proverai una certa gratificazione nel bere un succo buono e rinfrescante, avendo dato una risposta creativa alla domanda: “Cosa ci faccio con questo?”.
Cavolini di Bruxells…che dire? Io li trovo belli e buoni…possono essere cucinati in svariati modi: a vapore, stufati, al forno. Inoltre contengono una buona quantità di sali minerali, proteine, fibre e vitamine. Il loro gusto, può essere un po’ troppo amarognolo per qualcuno; in questa ricetta li uniamo alle carote e all’uvetta che porteranno al piatto una bella nota dolce.
Vi ho già parlato di quanto più buono e gustoso può diventare un piatto se preparato con la giusta attitudine: quando a materie prime semplici e biologiche aggiungi l’ingrediente magico dell’amore, della passione o della gratitudine anche una facile ricetta diventa un grande successo, tanto da lasciare un segno indelebile in chi la gusta. Pensa ai piatti che preparano le nonne per i propri nipotini: i gusti e i profumi sono sempre arricchiti dal loro amore, qualcosa di davvero speciale.
Oggi condivido con te una ricetta coloratissima ed è con immensa gioia che lo faccio attraverso un video tutorial, dal carattere sempre molto artistico, girato da Carlo Battelli e Fabio Fasulo, accompagnato dalle musiche di Luca Perciballi. Spero ti piaccia e, dopo averlo visto, tu abbia il desiderio di provarlo, con rinnovata passione, nella tua cucina 😉
Il flan è sempre molto elegante ed attraente; è una preparazione che si adatta ad essere un antipasto o un contorno molto leggero, soprattutto se alterniamo alcuni degli ingredienti classici utilizzati solitamente (come le uova e il formaggio) ad alcuni un po’ più light: in questa ricetta ho utilizzato una panna vegetale di soia anziché la panna di latte vaccino. Possono essere serviti su creme a piacere: nella versione di oggi sono abbinati ad una vellutata di carote e zafferano.
Ho già accennato a quando da piccola davo una mano in cucina a mia nonna Vittoria, con mia madre e le mie zie. Stavamo lì tutte insieme attorno al tavolo a preparare ogni genere di leccornia per il pranzo di famiglia che sarebbe seguito. Era un momento di festa.
Il ricordo di quei momenti è nitido e indelebile nella mia memoria. E’ un ricordo avvolgente e confortante. E sono certa che da lì è nata la mia passione per la cucina.
Ero molto legata a mia nonna. E sono davvero felice di fare oggi quello che lei faceva anni fa. Lei era la cuoca nel ristorante di mio nonno: il ristorante “Arturo” a Castelfranco Emilia, dal nome del mio bisnonno che aveva avviato l’attività, prima come ambulante poi all’interno del locale.
La ricetta che associo di più a lei è quella degli gnocchi di patate. Preparava la fontanina di farina sul tagliere e al centro aggiungeva le patate schiacciate. Una volta impastato, creava a mano delle biscioline e le tagliava in piccoli pezzetti; io e mia zia li passavamo con la forchetta per dare agli gnocchi la forma tipica delle nostre parti. Non so contare le volte che li ho rubati e mangiati crudi.
Quando mia nonna cucinava gli gnocchi per me era sempre una festa, perché buoni come i suoi non li trovavo da nessuna parte: erano speciali perché li faceva con tanto amore. Ho deciso di proporteli nella versione con crema di carote…